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L'Ansia adolescenziale si misura con il doppio pedale.

L'ascolto, in adolescenza, di musica come l'Heavy metal è un reale connotato delle ansie e turbamenti tipici di quel periodo della crescita? O è soltanto una leggenda metropolitana e il sangue metallico è un gusto così come lo è preferire la pizza alla pasta?

 

Citando Took e Weiss, il panorama della musica è cambiato molto dall'entrata del rock n' roll nella Hall of Fame. Testi espliciti su droga, sesso, abusi e violenze hanno allarmato non poche persone nelle società che fino a quel momento chiudevano gli occhi su componenti inscindibili dall'umana natura.

Vennero avanzati diversi studi pilotati alla ricerca di "cambiamenti caratteriali" in coloro che iniziavano ad ascoltare un determinato tipo di musica - da cui non si salva nemmeno il Rap.

Tuttavia, uno studio, nel 1999, trovò che in realtà tale genere di musica aveva un riscontro nettamente positivo sull'umore degli adolescenti. Venne rilevato che, tra gli adolescenti, chi ascoltava musica metal aveva meno motivi validi per vivere (ragazzi) e maggiori pensieri suicidari (ragazze) ma, per la maggior parte dei ragazzi, l'ascolto di musica ha avuto un ruolo cruciale nella modifica positiva dell'umore.

Questa ricerca ha così evidenziato che la musica metal è un indicatore di altri problemi personali o famigliari, ma sicuramente non ne è la causa: non è che ascoltando metal si "diventa" detentori di problemi sociali o famigliari, ma alcune delle persone che hanno problemi famigliari e sociali si rifugiano nel metal.

E quindi, perchè rifugiarsi proprio nel metal?

Analizziamo l'età adolescenziale: scartando chi è stato o si sente di essere iper-controllato verso le proprie emozioni e volontà, quasi tutti in una età di transizione come l'adolescenza hanno sperimentato una forte rabbia, una forte delusione, una disillusione nell'equilibrio del mondo e della propria psiche.. e il desiderio di cambiarlo. La musica metal, utilizzando un ritmo e una cadenza specifici, riportano facilmente a vissuti di paura, rabbia e vuoto, tipici per altro dell'età adolescenziale. E' stato riscontrato da Growensmith e Bloom che in realtà la musica Heavy Metal è in grado di innalzare i livelli di rabbia solamente in individui che non amano il genere. Insomma, nulla di così strano pensando alla rabbia che potremmo sorbire noi se fossimo costretti all'ascolto di musica Neomelodica (e già mi sale). La musica metal è però attivante per molti soggetti, aumentando l'arousal - cioè l'attivazione psicofisiologica - e quindi "sedando" in una attivazione totale e non specificamente incanalata anche l'ansia presente precedentemente.

L'ascolto di musica è un efficace metodo di coping in età adolescenziale, in grado di sedare anche gran parte delle fonti di stress proveniente dall'ambiente esterno, e, mentre i problemi adolescenziali "popolari" si riflettono nella musica "pop", chi dovesse avere una ricerca più profonda e più turbolenta del proprio posto nel mondo non può che andare a toccare registri più profondi e più movimentati. Prendiamo la rabbia. Quante volte, provando una fortissima rabbia verso qualcuno che ci ha proprio tirato fuori un diavolo per capello, abbiamo tirato fuori i peggiori album Hard, Thrash e Black e ci siamo dati a sonorità grezze, estremamente veloci ed esprimenti tutto il nostro sentimento? Quante volte, invece, abbattuti da amici che non ci capiscono, dalla/dal fidanzatina/o adolescenziale che ci ha tradito con mezza scuola o da tutte le persone con cui ci confidiamo che - tanto per cambiare - sembrano non capire niente, abbiamo tirato fuori qualche bell'album pesantello, triste al punto giusto, di quelli che in altri contesti farebbero salire la rabbia ma in quel momento sono precisi e tagliati su misura?

Immaginiamo quindi di avere una fiammella.. l'adolescenza è per la fiamma infantile una spruzzata di benzina non ben specificata, non si sa bene dove, come, in che direzione. Ma la fiamma si alza. Si alza e si contorce, non sa dove andare, dove recuperare l'ossigeno per continuare a vivere e intanto scotta le mani di chiunque si avvicini. La musica metal, nella sua condizione attivante e strutturante, nonchè innegabilmente contenitiva, si configura come un morbido incavo di un caminetto, in cui riversare tutta la potenza della fiamma sapendo di poterlo fare, di poter dare libero sfogo alla potenza distruttrice del fuoco dell'adolescenza.

Per certi versi, la musica metal funziona come lo sport. Sia che tu lo faccia per passione e divertimento (come suonare senza troppe pretese o farsi una corsa per il gusto di farsela), sia che tu lo faccia per raggiungere livelli tecnici (come cercare di raggiungere livelli notevoli o gareggiare in agonistica), la musica metal ricorda esattamente come lo sport ciò che un adolescente ha necessità di avere: il controllo. Quel controllo che supera l'essere bambino ma che ha ancora necessità di sentirsi contenuto, protetto, inglobato in una realtà più grande. E quando la realtà più grande è carente agli occhi dell'adolescente, allora subentra la "sub-cultura" della musica metal: fatta di musica true e non true, di poser e mica poser, di gente che un giorno è emo e il giorno dopo è hipster, e così via.

La possibilità di ottenere un metro di giudizio insindacabile su cosa sono gli altri, e cosa siamo noi stessi.

La possibilità di avere una scala su cui valutare quanto siamo idonei in un determinato ruolo, quanto siamo precisi, quanto siamo tecnici. Quanto gli altri non sono al nostro livello, o viceversa.

Dove non esistono tonalità di grigio, solo bianco, nero, etichette che, sebbene siano rifiutate, sono dannatamente ricercate in altri frangenti, purchè se ne abbia l'illusione del controllo. Sono tutti alla ricerca di qualcosa che gli dica cosa sono, e cosa vogliono essere. E la musica metal offre un pacchetto completo per chi ha un battito cardiaco costantemente accelerato, per chi ricerca un gruppo accogliente e una to-do list a cui rispondere per farne parte.

Tanto, riguardando anni dopo le vecchie foto, ci si vedrà sempre un po'.. esagerati, o, forse, esagitati.

 

Bibliografia:

  • Took, Kevin J., and David S. Weiss. "The relationship between heavy metal and rap music and adolescent turmoil: real or artifact?." Adolescence 29.115 (1994): 613.

  • Scheel, Karen R., and John S. Westfeld. "Heavy metal music and adolescent suicidality: an empirical investigation." Adolescence 34.134 (1999): 253.

  • Gowensmith, William Neil, and Larry J. Bloom. "The effects of heavy metal music on arousal and anger." Journal of Music therapy 34.1 (1997): 33-45.

  • Hendricks, C. Bret, et al. "Using music techniques to treat adolescent depression." The Journal of Humanistic Counseling 38.1 (1999): 39.

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